Non si vive di solo pedale !!

pedalate  "in cantiere"

1) Sella Cereschiatis da Moggio Udinese + Passo Cason di Lanza da Pontebba

2) Rosa dei Venti + Paularo + Passo Duron + Zoncolan da Sutrio + Sella Valcalda

3) Val Pesarina + Focella Lavardet + Sella di Razzo + Passo del Pura dalla diga Lago Sauris

BENVENUTO NEL NOSTRO SITO

 

"Amici Pedalatori" è un gruppo di amici del Pordenonese amanti del pedalare sano;

con questo sito vogliamo innanzitutto condividere tra noi notizie ed immagini relative alle nostre "scorribande" cicloturistiche con l'obiettivo comune di manifestare la gioia di praticare il meraviglioso sport o meglio passatempo che pratichiamo in sella alle nostre biciclette. Chiunque ami pedalare potrà trovare in questo sito le notizie settimanali relativa agli itinerari in programma ed a quelli già percorsi e naturalmente immagini a completamento.

 

Avviso ai visitatori

La nostra non è una società sportiva , siamo un gruppo di amici che organizzano pedalate nel fine settimana e infrasettimanali, talvolta particolarmente impegnative, per trascorrere qualche ora assieme pedalando e chiacchierando non disdegnando una pausa caffè o panino e birrino a metà giro ........

«Prendi la bici, che risparmi soldi e tempo»

 Il manifesto in occasione del Cyclopride 2014, con ragioni (molto concrete) per iniziare a pedalare

 

«Con la bici risparmi soldi e tempo». Ercole Giammarco, organizzatore di Cyclopride, non vuole fare il missionario  ecologista. «Puoi fottertene dell’ambiente, mai del portafoglio». E allora, per convincere gli italiani a scoprire la bici è meglio snocciolare due dati: «Primo, ti permette di lasciare la moto e risparmiare 2 mila euro l’anno. Secondo, ti fa arrivare prima: nei tragitti cittadini inferiori ai tre chilometri, è il mezzo più veloce».

Lui di chilometri ne fa una quindicina al giorno. L’11 maggio, assieme ad altre migliaia di partecipanti, ne farà 16 lungo le strade della sua Milano in occasione di Cyclopride 2014, una pedalata collettiva che si terrà in contemporanea a Milano e a Palermo per celebrare «l’invenzione più grande dopo la ruota: le due ruote».

«Per tragitti entro i 3 km, la bici è il mezzo più veloce»
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Per l’occasione è stato scritto un manifesto, intitolato «Le ragioni del pedalare» (sottoscrivibile qui). Tra i firmatari ci sono personalità del mondo della cultura, della politica e dello sport: da Aldo Giovanni e Giacomo a Roberto Maroni, da Gherardo Colombo a Ennio Doris, da Giorgio Squinzi a Giuliano Pisapia, da Roberto Bolle a Elisa Di Francisca.

Non si fa appello soltanto all’ecologia. Le ragioni elencate per scegliere la bicicletta sono anche economiche, emotive e fisiche: «Negli ultimi 25 anni il numero degli obesi è raddoppiato, anche perché ci muoviamo sempre meno in bici o a piedi (dal 16% al 4% del totale dei tragitti percorsi)», continua Giammarco. «La bici è un’attività motoria quotidiana, efficace e gratuita».

Certo, ci sono un po’ di ostacoli, a cominciare dalla sicurezza. «La paura è fondata sulla sensazione di fragilità che si ha pedalando in mezzo ad auto, bus e Suv. Ma statisticamente la bici è meno pericolosa del motorino. Perché ha una velocità media più bassa e può percorrere strade alternative alla carreggiata principale».

Come le strade a traffico limitato, a proposito delle quali va sfatato un luogo comune: «Non è vero che inibiscono il commercio. Uno studio fatto a New York ha dimostrato come chi transita in bici compri otto volte in più rispetto a chi transita in auto». Certo, stando sempre attenti al portafoglio.  

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Il manifesto «Le ragioni del pedalare» (qui per firmare)

Chi pedala cambia il mondo dolcemente, senza danneggiare nessuno.

Chi pedala rispetta ciò che ha intorno. La bicicletta ingentilisce la città, entra in punta di piedi nel paesaggio, non si impone, non fa rumore, non sporca l’aria, non occupa spazio.

Chi pedala sta bene. Si tiene in forma, evita lo stress e i problemi legati alla vita sedentaria.

Chi pedala ha equilibrio. Impara a misurare le forze, perché accelerare costa fatica.

Chi pedala conosce meglio il luogo dove vive. Si sposta senza perder tempo, non ha l’assillo del traffico e del parcheggio, vede meglio ciò che lo circonda. Da solo o in compagnia scopre un mondo di libertà e di bellezza.

Chi pedala risparmia e fa risparmiare la collettività. Una bici ha il prezzo di due pieni, non ha bisogno di carburante, non paga bollo e assicurazione. Le piste ciclabili costano meno delle strade per le automobili, e hanno costi di manutenzione inferiori.

Chi pedala crea lavoro, nelle aziende artigiane che costruiscono bici, nelle officine che le riparano e nel mondo del turismo verde, che fiorisce in molte nazioni e potrebbe aiutare anche la nostra economia.

Chi pedala migliora il proprio carattere. Impara a ridere degli acquazzoni, e allo stesso modo a sopportare piccole avversità e contrattempi.

Chi pedala non lascia niente dietro di sé e guarda avanti. Sa che ogni bicicletta in più e ogni macchina in meno rendono il traffico più sicuro e la città più bella, e ha fatto la sua scelta.

Chi pedala ha bisogno di poco. Un telaio, due ruote, qualche ingranaggio, un po’ di manutenzione: solo i chilometri sono illimitati.

E per finire: chi pedala deve rispettare le regole del traffico e della convivenza civile. Se non lo fa, sbaglia.

Notizie

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Come itinerario , in alternativa al collaudatissimoo “Clauzetto” ed altri "classici" della zona, la...
05.05.2014 09:07

Domenica 4 Maggio - Miane - Combai - Farrò - Zuel - 130 km. su e giù per i colli

Giornata meteorologicamente quasi perfetta , un po di frescolino nelle discese in ombra nelle prime...

 

Portabottiglie di vino per biciclette

Non ci sono più i ciclisti di una volta, adesso portano tutti le borracce piene di acqua e sali minerali, bevande energetiche, bevande isotoniche, vitamine, i salutisti si portano il the verde, l’acqua iposodica e altri infusi o intrugli.

Non c’è più nessuno che viaggia più con il carburante per eccellenza di chi pedala, il vino! Fa buon sangue, lo ossigena, rende la pedalata più agile, le salite sembrano meno ripide e le discese si affrontano senza paure.

Lo sapevano bene i ciclisti di un tempo, e lo faceva anche chi usava la bici come mezzo di trasporto: in quanti andavano al lavoro con la fiaschetta, da tracannare da solo o da condividere con i compagni di fatica.

Una tradizione persa che va ripescata dal passato, e con questo gadget non avrete scuse, perché sarà anche semplice portare una bottiglia con se, attaccata alla canna della bici.

Si tratta di un supporto in pelle dall’aspetto retrò, come ad indicare l’origine di questa tradizione che arriva diretta dalla saggezza popolare.

Una volta fissata la bottiglia rimarrà salda in posizione, senza il rischio che si rompa in attesa che arrivi l’ora della pausa vinello.

Arriverete ovunque con la bottiglia intatta, senza il rischio di sprecare il prezioso fluido, se invece nei giorni di festa vi porterete appresso lo spumante, apritelo con cautela, dopo il viaggio movimentato il botto è assicurato.

 

Portabottiglie di vino per biciclette

Contatti

www.amicipedalatori.it

amicipedalatori@virgilio.it

PORDENONE : ritrovo e partenza delle nostre pedalate di sabato e/o domenica alle ore 07.45 presso parcheggio Palazzetti di Via Montereale

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Da Pordenone a Piancavallo in bicicletta a 90 anni

Marcello Nardin ha completato l’impresa, festeggiandola in cima con un po’ di prosecco. «Peccato per pioggia e freddo, avrei fatto altri 300 km».


 



di Daniele Boltin

PORDENONE. Se non lo vedi non ci credi. Ride e parla nel bel mezzo della salita, si alza in piedi sui pedali per affrontare i tratti più duri, dà il ritmo al gruppo, arriva a Piancavallo che non ha nemmeno il fiatone e vorrebbe pedalare ancora.

Questo è Marcello Nardin, nato il 21 maggio 1924, che ieri ha festeggiato il novantesimo compleanno con una scalata in bicicletta da 30 km e 1.200 metri di dislivello. Qualche giorno prima dell’impresa aveva detto: «Fino alla Bornass ci sono dei pezzi duri, poi va tutto liscio». In realtà si è smentito da solo, perché in nessun momento della salita è sembrato essere in difficoltà.

Si parte da casa. Nessun aiuto per Marcello. Ha inforcato la bici nel garage della sua casa di Porcia, e di buon’ora è arrivato all’appuntamento con gli amici dell'associazione “Aruotalibera”, nel piazzale della chiesa di San Lorenzo, a Rorai. E poi via, seguendo la Brentella, per raggiungere Aviano e iniziare la salita verso la meta.
Che Marcello abbia qualcosa di speciale si vede subito, perché arrivato all’incrocio con la Pedemontana sembra un ventenne che ha fatto una manciata di chilometri in bici. Innesta un cambio morbido, ma non troppo, e inizia a bruciare la salita di via Monte Cavallo, con un ritmo regolare. Leggero come una piuma.

Marcello sulla bici ricorda i migliori maratoneti africani, così leggero che sembra quasi non toccare terra. Seguendo la sua salita ci si dimentica in fretta che ha 90 anni, in particolare quando la strada diventa più ripida e la fatica fa calare il silenzio sul gruppo che prima stava chiaccherando. Marcello affronta il tratto ripido nel più normale dei modi per un ciclista: si alza sui pedali e va.

E qui c’è davvero da stropicciarsi gli occhi. Sembra di assistere a una scalata del Giro d’Italia, con il fuoriclasse in testa alla corsa, seguito dal gruppone. Neanche un goccio d’acqua. Quando la comitiva si avvicina all’albergo Bornass, c’è chi chiede una pausa. Tutti fermi, si riprende fiato, si canta “Tanti auguri a te” e poi dentro, per un ristoro o un caffè.

Ha iniziato a piovere. Marcello rimane fuori ma non beve, e della pausa farebbe anche a meno: ha una teoria ben precisa sull’idratazione. «Quando corro in bici non bevo acqua. Il sudore fa espellere sali al corpo, se bevessi li rimetterei in circolo, senza trarne benefici». Così continua la scalata.

Le facce dei compagni iniziano a diventare rosse, il fiato corto. Dalla partenza si sono già superati gli 800 metri di dislivello. Marcello non fa una piega. Scende la nebbia. Più si sale di quota, più il tempo peggiora. Smette di piovere, ma scende una nebbia molto fitta. La visibilità è quasi nulla. Impossibile vedere dov’è Marcello. Ma da lontano si sente la sua voce.

La salita è ripida, ma lui avanza senza diminuire il ritmo, e nello stesso tempo è impegnato in un’accesa discussione. Spiega a un compagno di scalata il suo stile di vita e gesticolando sottolinea che lui è così in forma perché mangia «come le scimmie: solo frutti, fiori e foglie».

Poco dopo mezzogiorno, Marcello arriva a Piancavallo. Ci sono volute tre ore e mezza per raggiungerla da Pordenone. Un risultato incredibile per un novantenne, e Marcello lo sa. «Chi non mi conosce – confessa – non mi crede quando racconto che faccio questi percorsi in bici. E a dire la verità non sono neanche stanco. Fosse per me farei altri 300 chilometri. Peccato che sia scesa la nebbia e arrivato il freddo».

Alla fine, per festeggiare insieme agli amici, Marcello si lascia andare e infrange le sua dieta ferrea, brindando con un calice di prosecco. «L’alcol fa male – dice – ma come si può non fare questo brindisi con gli amici?».

Tanti auguri, e altri 90 di questi brindisi, Marcello!

21 MAGGIO 2014

Citazioni sulla bicicletta

 

 Alcune tra le piu' belle citazioni sulla bicicletta:

  • La vita è come andare in bicicletta: se vuoi stare in equilibrio devi muoverti. (Albert Einstein)
  • La bicicletta insegna cos'è la fatica, cosa significa salire e scendere - non solo dalle montagne, ma anche nelle fortune e nei dispiaceri - insegna a vivere. Il ciclismo è un lungo viaggio alla ricerca di se stessi. (Ivan Basso)  
  • Ogni volta che vedo un adulto in bicicletta penso che per la razza umana ci sia ancora speranza. (Herbert George Wells)
  • Un computer è come una bicicletta per le nostre menti. (Steve Jobs)
  • Ti fa stare bene, ti dà la possibilità di sentire, di parlare, di vedere il mondo da un'altra angolazione. La bicicletta ti fa tornare indietro nel tempo. Ti fa tornare ragazzo. (Davide Cassani)
  • La simpatia che ispira la bicicletta deriva anche dal fatto che nessuna invasione è stata mai fatta in bicicletta. (Didier Tronchet)
  • La bicicletta somiglia, più che ad ogni altra macchina, all'aeroplano: essa riduce al minimo il contatto con la terra, e soltanto la sua umiltà le impedisce di volare.(Mauro Parrini)
  • La vita è come la bicicletta; sta su perché va. (Anselmo Bucci)
  • Nessuna delle nostre piccole sofferenze quotidiane resiste a un buon colpo di pedale. Tristezza, attacchi di malinconia… inforchiamo la bicicletta e fin dalle prime pedalate abbiamo l'impressione che un velo si squarci. (Didier Tronchet)
  • Camminare a me non va, in bicicletta vo' meglio. È un mezzo meno faticoso. Fino a poco tempo fa pedalavo spesso, ricavandone equilibrio, voglia di fare e volontà. (Margherita Hack)
  • Non temere di avanzare lentamente, temi solo di fermarti.( Anonimo)
  • L'idea di una città in cui prevale la bicicletta non è pura fantasia  (Marc Augé)
  • Per vincere certe corse non bisogna aver paura di perdere (Anonimo) 
  • .....Possedere una bicicletta e lasciarla languire in cantina, e' come avere la lampada di Aladino e non pensare mai a strofinarla.....
    La bicicletta modifica il tempo, ma anche lo spazio. Rifate in macchina un tragitto particolarmente bello in bicicletta. Fa schifo, e' come se fosse un altro posto: si e' impoverito” (Didier Tronchet)
  • La bicicletta è stata, per la donna, subito accessibile, senza divieti, senza remore di puritanesimo, senza scomuniche. (Adriano De Zan)
  • La vita e' un "ciclo"  (Luigi Testi)

 

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